Le immagini digitali non sono tutti uguali. E’ importante conoscere e capire le differenze e le proprietà dei diversi formati in cui possiamo gestire e salvare le nostre immagini digitali. Ogni formato ha delle peculiarità specifiche che influenzano la possibilità di utilizzarli in differenti ambiti e per diversi scopi.
Raster e vettoriali
Prima di addentrarci nei formati pero è importantissimo sapere che principalmente esistono due tipologie di immagini: raster e vettoriali.
Immagini raster
Le immagini raster sono rappresentate da una griglia rettangolare che contiene un certo numero di pixel con una certa dimensione e risoluzione che può essere anche molto elevata. Tuttavia nel momento in cui vengono ingrandite oltre le loro dimensioni originali, subiscono perdite di dettagli e appaiono sgranate o offuscate. Le immagini raster possono contenere milioni di pixel, quindi ci danno la possibilità di riprodurre volendo un enorme quantità di dettagli. La griglia di pixel che compongono le immagini raster definiscono il loro peso e dimensione.
Le immagini raster sono composti da pixel e si utilizzano principalmente per l’editing di foto e la creazione di immagini a tono continuo e/o con miscele di colore.
La grafica raster, conosciuta anche come anche grafica bitmap, trova largo utilizzo nella computer grafica. Nella grafica raster l’immagine viene vista come una scacchiera e ad ogni elemento della scacchiera, chiamato pixel, viene associato uno specifico colore.
Il colore può essere definito con due tecniche:
- se l’immagine contiene pochi colori (massimo 256) si crea un elenco dei colori da utilizzare e nella scacchiera viene inserito l’indice che punta allo specifico colore del pixel;
- se l’immagine contiene molti colori il singolo pixel non definisce l’indice con il quale si punta a una tavolozza di colori, ma direttamente il colore. Il colore viene definito ad esempio come una combinazione di tre componenti: blu, rosso, verde. (RGB)
Questo vale soprattutto nel caso delle immagini generate al computer perché il sistema RGB è il più diffuso dato che le schede grafiche lo utilizzano nativamente per generare il segnale da visualizzare con il monitor.
Le proprietà principali delle immagini raster si descrivono con i termini risoluzione e profondità. La prima è determinata dal numero di pixel contenuti nell’unità di misura considerata (in genere il pollice inglese, equivalente a 2,54 cm); si misura in PPI (Pixel Per Inch) oppure in DPI (Dot Per Inch), Punti per pollice). La seconda è definita dalla memoria che si dedica ad ogni pixel, ovvero dal numero di bit dedicati ad ogni pixel per descrivere il colore, e si misura in BPP (Bit Per Pixel); maggiore è il numero di bit, maggiore è il numero di colori che è possibile descrivere.
Un altro comune metodo per indicare la qualità delle immagini raster, tipico della fotografia digitale, è moltiplicare il numero delle righe di pixel per quello delle colonne di pixel ed esprimere il valore in megapixel.
La grafica e le immagini raster o bitmap non sono appropriati se si vogliono fare delle modifiche all’immagine, perché nel caso ad esempio di uno zoom, o l’ingrandimento la risoluzione e quindi la qualità dell’immagine peggiora.
I formati di immagini raster sono: non compresi – RAW e BMP; con bassa compressione o lossless – PNG, TGA, TIFF; GIF; con alta compressione o lossy – JPEG;

Detelina Stoyanova
Web project manager